6. Dal breve al brevissimo
6.3 Video virali

La prima categoria è quella dei video virali, e qui ricadono le prime tre tipologie già elencate: news, curiosità e discorso. Queste si basano infatti sull’esistenza di un’immagine o di un video importante su cui sarà imperniato l’intero contenuto. Si tratta di una tipologia di video social per cui è necessario un forte pretesto visivo da cui partire, questo verrà poi illustrato e contestualizzato nella durata del video. Qui ancora, più che altrove, si parte mostrando l’evento che ci ha spinto a creare il video: l’incidente, la gaffe o la dichiarazione che abbiamo catturato per immagini e che vogliamo approfondire. Nei primi 3’’ l’evento esplode davanti agli occhi dell’utente ancor prima di averne spiegato ragioni e motivi. Solo dopo aver guadagnato l’attenzione c’è tempo per inserire un titolo che indichi l’inizio della parte editoriale del video in cui intervenire con la nostra curatela, raccontando la genesi dell’evento dal suo principio.
Come un mini film che parte dalla scena chiave per poi tornare indietro con un flashback, così anche la categoria dei video social virali ha una narrazione costruita a ritroso. La struttura è quella della tipica piramide inversa dei contenuti online dove si parte dallo specifico per poi passare al contesto generale. Superato il racconto cronologico degli eventi si può parlare degli argomenti a esso correlati procedendo con collegamenti, approfondimenti e argomentazioni di quanto mostrato in precedenza. La chiosa è dedicata a una call to action, un invito a contribuire lasciando i propri commenti in calce al video nel social network di appartenenza, un modo efficace di aumentare l’engagement di un contenuto pensato per avere un impatto massimo.
La struttura primordiale di questo tipo di video somiglia a quella delle televendite in onda a tarda notte nelle televisioni locali della nostra adolescenza: anche in quel caso un messaggio chiave (il prezzo dell’offerta o il numero da chiamare per acquistare) veniva ripetuto in maniera ossessiva per tutta la durata del programma al fine di guadagnare l’attenzione di spettatori distratti, persi nello zapping casuale o destinati a rimanere all’ascolto soltanto per pochi minuti.
Come un mini film che parte dalla scena chiave per poi tornare indietro con un flashback, così anche la categoria dei video social virali ha una narrazione costruita a ritroso. La struttura è quella della tipica piramide inversa dei contenuti online dove si parte dallo specifico per poi passare al contesto generale. Superato il racconto cronologico degli eventi si può parlare degli argomenti a esso correlati procedendo con collegamenti, approfondimenti e argomentazioni di quanto mostrato in precedenza. La chiosa è dedicata a una call to action, un invito a contribuire lasciando i propri commenti in calce al video nel social network di appartenenza, un modo efficace di aumentare l’engagement di un contenuto pensato per avere un impatto massimo.
La struttura primordiale di questo tipo di video somiglia a quella delle televendite in onda a tarda notte nelle televisioni locali della nostra adolescenza: anche in quel caso un messaggio chiave (il prezzo dell’offerta o il numero da chiamare per acquistare) veniva ripetuto in maniera ossessiva per tutta la durata del programma al fine di guadagnare l’attenzione di spettatori distratti, persi nello zapping casuale o destinati a rimanere all’ascolto soltanto per pochi minuti.